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L’impianto di irrigazione interrato è la soluzione ideale per chi vuole un giardino impeccabile ed in ordine. Esso verrà collocato sotto il manto erboso e non rovinerà assolutamente l’estetica del proprio giardino, sarà impercettibile ma allo stesso tempo assolverà il suo compito, quello di irrigare l’ambiente in maniera ottimale. Se questo tipo di impianto non presenta alcun intralcio all’estetica del proprio giardino, è senza dubbio un sistema d’irrigazione alquanto invasivo dal punto di vista della sua installazione. Esso va infatti collocato al di sotto del terreno con una serie di lavoro abbastanza approfonditi di collegamenti, introduzione di tubi, raccordi e così via. Ciò deve essere fatto, ovviamente, prima di intraprendere il “faticoso” processo di arredamento del proprio giardino, dato che i lavori interesseranno tutto l’ambiente. La caratteristica dominante di questo tipo di impianto è che tubi irrigatori sono a scomparsa per cui non si avverte assolutamente alcuni presenza di sistemi di irrigazione nel giardino. dato che l’installazione di questo complesso tipo d’impianto richiede dei lavori molto invasivi, è necessario che essi vengano studiati nel minimo dettaglio onde evitare degli errori nella collocazione degli irrigatori. In genere prima dell’inizio dei lavori di messa in opera, vi un’altra fase altrettanto importante quella della progettazione. La progettazione deve essere eseguita da un ingegnere specializzato in questo tipo di lavori che dovrà fare gli opportuni sopraluoghi, raccogliere dati e infine stilare il progetto definitivo che darà le giuste direttive agli operai riguardo principalmente tre operazioni da fare: la profondità dello scavo, il posizionamento dei tubi e l’installazione dei vari elementi dell’impianto d’irrigazione.
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Prima di passare alle operazioni più concrete dei lavori è importante che l’ingegnere ingaggiato per il lavoro di progettazione crei una planimetria dell’area interessata. Bisogna riportare su carta ogni elemento dell’ambiente, soprattutto le piante presenti e i rubinetti o le prese a cui collegare l’impianto. A seconda della grandezza del giardino esso andrà suddiviso in due o più zone, in genere, una zona consiste in almeno 50 metri quadrati. Bisogna stare bene attenti a non fare errori di calcolo e a tenere presente la possibilità di fare alcune modifiche nell’assetto del giardino perché una volta creato l’ impianto non è più possibile modificarlo radicalmente. Gli elementi che lo compongono e la modalità con cui vengono installati sono pressoché fissi.
Una volta che il progetto è stato “buttato giù” tenendo presente dei diversi dati e dei vari fattori presenti nell’ambiente in cui deve avvenire la collocazione dell’impianto, si può passare alla parte più pratica ovvero allo scavo e all’installazione del sistema d’irrigazione interrato. Lo scavo consiste nell’effettuare non un vero e proprio buco, ma uno leggero scavo nel terreno di massimo 20 cm di profondità, giusto quanto bassa per ricoprire completamente i tubi e gli irrigatori dell’impianto. Una volta realizzato lo scavo laddove la planimetria indica si può passare all’inserimento dei tubi di cui si compone l’impianto. Verranno così a prendere posto le condutture principali e quelle secondarie con un numero ben preciso di irrigatori, naturalmente stabiliti, nel progetto e ovviamente la fase fondamentale sarà quella del collegamento alle prese d’acqua. Una volta fatte tutte queste operazione si potrà attivare il sistema per verificare che tutto funzioni correttamente, senza intoppi o perdite e infine nel caso in cui l’esito sia positivo si potrà coprire il tutto con del terreno e l’impianto sarà pronto per l’utilizzo.
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