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Il giardino all’inglese nasce verso la fine del Settecento e segna una svolta nel suo ambito di appartenenza perché abbandona gli schemi fissi, gli spazi troppo definiti e ai giochi prospettici in favore degli accostamenti tra elementi naturali e artificiali.
Grotte, ruscelli, bellissimi arbusti e piante rigogliose si succedono dando vita ad un paesaggio naturale che, più che focalizzarsi su un singolo aspetto del giardino, danno vita ad una visione di insieme assolutamente mozzafiato.La filosofia dei giardini all’inglese, infatti, vuole creare il continuo contrasto tra il maestoso e il malinconico e trova proprio nella giustapposizione delle varietà di alberi e piante la sua ragion d’essere.Nel giardino all’inglese mancano completamente i percorsi rettilinei: tutto è lasciato quasi al caso, o almeno così sembra ad un occhio inesperto.Il giardino all’inglese come si intende oggi, quindi, è principalmente a carattere paesaggistico e viene organizzato ben lontano dalla casa.Ad essere evitati sono i terreni pianeggianti, almeno per quanto è possibile.Questo perché i piccoli avvallamenti danno una sensazione di maggiore riposo e sono il risultato tangibile dell’irregolarità della natura.Anche l’acqua viene usata in modo irregolare ed è quasi sempre l’elemento più romantico di tutto il giardino.Spesso i laghetti artificiali sono disposti accanto alle rovine, alle grotte o alle rocce, anche se si tratta di elementi artefatti. Molta importanza viene data anche al sottobosco, sempre fiorito. Esso va curato in modo attento e scrupoloso, senza per questo sottrargli la sua naturalezza. Il giardino inglese attraverso gli occhi di Jane Austen. Tra «wilderness» e «shrubbery» Prezzo: in offerta su Amazon a: 13,6€ (Risparmi 2,4€) |
Quando si parla di giardino all’inglese, spesso si sente anche parlare di giardino paesaggistico.
L’una e l’altra definizione, in effetti, si sovrappongono fino a confondersi.Il giardino all’inglese è considerato un giardino paesaggistico.La filosofia dei giardini all’inglese già spiega da sola il motivo di questa identità.Nel momento in cui si decide di lasciare spazio alla natura e di farla respirare secondo i suoi ritmi, si sta già decretando il successo del paesaggio naturale, che nella libertà trova la sua massima espressione.L’illusione che da il giardino all’inglese è quella di trovarsi in un territorio allo stato brado, selvaggio e, quindi, assolutamente naturale.Gli architetti del verde inglese, prima di tutto, abolirono l’arte topiaria, i terrazzi, i boschetti e i canali per fare spazio a un giardino con dolci pendii, alberi isolati o a gruppi, piccoli ruscelli e false rovine di presunta appartenenza romana o gotica. A guardare il giardino delle Reggia di Caserta, dove si trova, addirittura, la riproduzione di una piccola Pompei romana, si può verificare dal vivo ogni singola caratteristica del giardino all’inglese appena descritto.Se si pensa che la filosofia dei giardini all’inglese vuole che questa tipologia di giardino sia sostanzialmente lasciato “grezzo”, ne verrebbe da pensare che la fase di progettazione sia superflua, o addirittura inutile.
Non è assolutamente così.Ogni spazio verde ha bisogno di un sistemazione a tavolino, o quanto meno di uno schema di massima per riuscire ad organizzare al meglio l’ambiente.Il giardino all’inglese non si sottrae a questa regola.Quando deciderete di sistemare il vostro giardino secondo i parametri e la filosofia dei giardini all’inglese, vi ritroverete a dover studiare con precisione il modo di ordinare gli spazi.Se i fiori vanno lasciati germogliare e sbocciare secondo la loro inclinazione naturale, è pur vero che la fase di progettazione non può essere abbandonata.Per fare in modo di avere tutto il giardino sistemato al meglio, bisognerà affidarsi ad un esperto che conosca non solo la tipologia di giardino alla quale siete interessati, ma che sappia anche distinguere il terreno in base a quale tipo di vegetazione è più adatto a supportare.
Ciò che conta è ricordarsi di fare in modo che gli alberi siano per lo più isolati e che non ci siano viali troppo definiti o troppo profondi.
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