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La manutenzione e le fasi di cura di un manto erboso sono fondamentali alla bellezza e alla cura di un prato. Vi sono numerose operazioni da effettuare per mantenerlo sempre sano, verdeggiante e vitale. Le maggiori operazioni di manutenzione da cui non si può assolutamente prescindere se si vuole mantenere in ottimo stato il proprio manto erboso sono la fase del taglio, dell’irrigazione, ma soprattutto quella della fertilizzazione. Solo se queste e tante altre operazioni sono effettuate nella maniera giusta, con prodotti di qualità e appropriati e nei tempi giusti, il proprio tappeto erboso godrà di bellezza e salute. Un prato è costituito, come ben si sa, da erba che essendo un organismo vivente ha bisogno di cura e nutrimento. Come qualsiasi altro essere vivente anche le piante, e in questo caso il prato, godono di periodi di maggiore vulnerabilità e stress, legati, ad esempio, a cambi di stagione, escursioni termiche improvvise, epidemie e così via. In tutti questi casi, il prato e le piante in generale, hanno bisogno di cure straordinarie che si deve essere pronti a dare. Tra le operazioni fondamentali per la cura del prato citate poc’anzi, è emersa anche quella della fertilizzazione. Questa importante attività è necessaria per la bellezza e la salute delle piante. È importante conoscere i vari tipi di fertilizzanti, la modalità d’impiego e soprattutto i tempi di utilizzo.
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Esistono diversi tipi di concimi che presentano una composizione diversa a seconda del risultato che si vuole ottenere. La prima classificazione da fare a proposito di concimi o fertilizzanti è quella tra la tipologia chimica e quella biologica. Un’altra classificazione da fare è quella tra i fertilizzanti di alta qualità e quella di bassa. I migliori fertilizzanti riescono a dare davvero un supporto alle piante e, in questo caso, al prato, mentre quelli più economici e scadenti possono non sortire gli effetti desiderati. Generalmente si provvede alla fertilizzazione del prato circa quattro volte all’anno. in ogni periodo è necessario utilizzare un tipo di prodotto diverso in quanto ogni stagione possiede delle caratteristiche tali da richiedere una presenza maggiore o minore di determinati principi attivi. Tra una concimazione e l’altra devono passare almeno 3 mesi. La prima fase di fertilizzazione del manto erboso cade nel mese di febbraio a cavallo con marzo. In questa fase dell’anno l’erba si trova nella fase di crescita e necessita di azoto. I fertilizzanti utilizzati, dunque, avranno una percentuale maggiore dell’elemento in questione. Nel periodo invernale e estivo, invece è necessario utilizzare dei fertilizzati poveri di fosforo ma con una pari percentuale di azoto e potassio. Così come nei mesi di febbraio e marzo, anche in autunno, il fertilizzante utilizzato dovrà contenere una maggiore quantità di azoto.
Per ottenere i risultati sperati e rendere il proprio prato verde e vitale è importante che i fertilizzanti utilizzati siano a lento rilascio, in modo da coprire i tre mesi che intercorrono tra una fertilizzazione e l’altra e coprire il manto erboso per tutto l’anno. oltre ai fertilizzanti chimici di cui si è ampiamente parlato, esistono anche dei fertilizzanti naturali che sono costituiti da sostanze organiche e biologiche. Generalmente, questo tipo di fertilizzante si utilizza nella fase che precede la semina del prato. Il terreno, infatti, ha bisogno di essere nutrito a fondo, meglio se con sostanze naturali. È in questa fase, dunque, che il fertilizzante naturale è maggiormente apprezzato rispetto a quello chimico. Durante la fase della crescita però, si preferisce di gran lunga il fertilizzante di tipo chimico in quanto dona una maggiore azione sul manto erboso.
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