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Un prato è una distesa d’erba che può avere diverse caratteristiche a seconda del tipo di erba che lo costituisce. Vi sono prati delicati e fragili che hanno, però, un grande impatto estetico ed altri più resistenti, ma più grossolani non molto pregiati dal punto di vista decorativo però estremamente vivibile e calpestabili. Il prato può essere, dunque, scelto in base alle sue caratteristiche tecniche, ma si può scegliere di dotarsi di un prato coltivato o pronto. Il prato coltivato è, come tutti sanno, un manto d’erba cui si assite alla sua crescita a partire dalla semina fino al primo taglio. Esso può essere il risultato degli sforzi e della passione di un membro della famiglia particolarmente interessato e esperto di giardinaggio oppure può essere il risultato del lavoro di un giardiniere professionista chiamato a realizzarlo del proprio angolo all’aperto. Nel caso non si avesse né la pazienza, né la disponibilità economica di contattare un giardiniere che se ne prenda cura. O ancora se si ha l’esigenza di un prato immediatamente e non si ha il tempo di attendere il tempo di cresciuta di un qualsiasi prato bisogna ricorrere all’acquisto e alla posa di un prato pronto.
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Se si decide di seminare personalmente nel proprio angolo all’aperto un prato è importante documentarsi su tutte le fasi di semina, di crescita e di manutenzione della distesa d’erba. La prima cosa che bisogna domandarsi per far si che la semina vada a buon fine e che si arrivi alla realizzazione di un prato bello e sano è quale sarebbe il periodo migliore per coltivare l’erba. Conoscere i tempi giusti è indispensabile perché i semi attecchiscano e diano luogo a germogli prima e a ciuffetti folti di erba dopo. Un giardiniere professionista conosce senza ombra di dubbio i tempi di coltivazione e di crescita di ciascuna qualità di erba, un amatore, invece, deve informarsi preventivamente per non sbagliare. Generalmente si scelgono alcuni periodi dell’anno per coltivare i semi d’erba e questi periodi corrispondono, nella maggior parte dei casi, ai mesi di marzo e in alcuni casi aprile o settembre. In questi mesi, le temperature sono miti, ovvero né troppo calde e né troppo fredde e il livello di umidità è favorisce la maturazione dei semi e la loro germinazione. Se si decide di coltivare nei mesi che precedono l’inverno, settembre sembra essere il mese giusto in quanto dal momento della semina a quello del cambiamento climatico devono passare almeno 5 o 6 settimane. Anche nel caso in cui si volesse seminare prima dei mesi estivi, il mese di marzo o aprile fa sì che prima dell’arrivo del grande caldo passi il tempo necessario affinché i germogli non corrano pericolo. È chiaro che ogni tipo di prato si adatta meno o meglio ad un determinato tipo di clima. Ciò significa che le specie che sono più resistenti alle alte temperature possono essere seminate verso i mesi di marzo aprile, al contrario, le specie che resistono meno al caldo sono più indicate per i mesi autunnali-invernali.
Quando si progetta un giardino, il prato è probabilmente la parte più impegnativa da realizzare, ma in termini di tempo è quella che deve essere affrontata in ultima fase. Le prime specie vegetali a essere coltivate o piantate, infatti, sono prima di tutti gli arbusti, gli alberi e le piante ad alto fusto. Dopo queste piante, è importante realizzare gli elementi in cemento come muretti, vie, o stradine in pietra e così via. Quando nello spazio avranno preso posto tutti gli elementi d’arredo e le specie vegetali, si potrà passare alla semina del prato in quelle aree “vuote”. Questa fase deve avvenire previa una certa lavorazione del terreno che deve essere smosso, livellato e ripulito da eventuale presenza di erbacce e altri microorganismo animali o vegetali. Quando il terreno sarà pulito e pronto, esso potrà accogliere i semi e potranno avere luogo tutte quelle fasi che porteranno, dopo circa 10 mesi, alla crescita di un prato forte, resistente e vitale.
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